Chi si occupa di programmazione a qualsiasi livello, dal principiante al programmatore esperto, sa benissimo che i linguaggi disponibili sono molti e con caratteristiche diverse. Perché dunque si dovrebbe scegliere Python? Oltre all’innata simpatia che il nome può suscitare, sapendo che è mutuato dai Monty Python, un gruppo di comici inglesi tipici rappresentanti del British humour, le ragioni per cui un corso Python è consigliabile sono molteplici e spaziano dalla completezza all’estrema semplicità di apprendimento. Il principale vantaggio in questo ambito è la possibilità di utilizzare strumenti accessibili a tutti, tramite librerie open source come Kivy che girano su ogni sistema operativo, inclusi Android e IOS, e ne consentono l’uso anche su smartphone e tablet. Un ulteriore aiuto è offerto dalla vasta community di professionisti e semplici appassionati che nel corso degli anni si è sviluppata attorno a Python, e che fornisce supporto e assistenza a chi vi si avvicina per le prime volte.
La scelta di Python
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I motivi per cui un programmatore decide di avvicinarsi a Python sono da ricercarsi prima di tutto nella sua espressività: al contrario di altri linguaggi, consente di effettuare in contemporanea lo scambio di due variabili e di utilizzare così una sola riga di codice anziché tre, come sarebbe necessario per esempio con Java per impostare lo stesso ordine. Come ben sanno gli addetti ai lavori, codici più brevi equivalgono ad una maggiore semplicità nelle verifiche e nel mantenimento operativo senza errori. Inoltre un corso Python, come quello offerto da MAC Formazione, assicura anche ai principianti di apprendere rapidamente un linguaggio semplice e intuitivo, pur con le comprensibili difficoltà di chi deve iniziare a capire il complesso mondo della programmazione. I punti di forza dell’apprendimento sono infatti la chiarezza dei concetti e la sinteticità dei programmi usati per impararne l’utilizzo, basati su codici di lunghezza inferiore alle 85 linee: decisamente poche se confrontate con altre analoghe realtà operative. Scegliere di programmare utilizzando Python significa usufruire di uno strumento operativo sin dal 1991, dunque ampiamente collaudato, aperto e gratuito.
Le principali caratteristiche
Python è il linguaggio di programmazione usato da colossi del settore informativo come Google, Youtube, Yahoo (per alcuni servizi) e da enti come la NASA, e questo grazie alle sue caratteristiche operative. I suoi utilizzatori possono infatti contare su una libreria standard, cioè il complesso delle strutture dati collegabili al software, di oltre 200 moduli dedicati a diversi compiti, come la gestione di molti protocolli e l’interazione con il sistema operativo; a questa si aggiunge un servizio chiamato PyPI (Python Package Index), che consente di installare un numero enorme di moduli aggiuntivi. Si tratta inoltre di un linguaggio integrabile con altri, e che tramite una funzionalità di garbage collection – modalità di gestione automatica della memoria – permette di evitare l’intervento manuale su allocazione e rilascio delle porzioni di memoria non più utilizzate. Non va infine dimenticato che Python è un linguaggio multi-paradigma che supporta la OOP (Object Oriented Programming o programmazione orientata agli oggetti), strumento concettuale che consente l’interazione reciproca di oggetti software tramite scambio di messaggi, funzionalità particolarmente utile nell’ambito delle interfacce grafiche.
La versatilità di Python
Tra i molti punti di forza di questo linguaggio c’è senza dubbio la sua versatilità, che ne consente il funzionamento con Linux, Mac, OS/2, Windows o altri sistemi operativi, e che può trovare applicazione in moltissimi ambiti: Python può essere usato indifferentemente da programmatori di videogames, da ricercatori in vari ambiti, da docenti e studenti universitari, da professionisti o da semplici hobbisti… insomma, da chiunque abbia necessità di effettuare una programmazione rapida e alla portata di tutti. Scegliere di usare Python permetterà per esempio di creare reti neurali, utilizzate nei dispositivi di intelligenza artificiale, oppure un’API (interfaccia di programmazione applicativa) per ebook, settore di recente sviluppo, o ancora gestire in automatico un flusso continuo di dati, senza alcun intervento manuale.